– Autunno e Primavera iniziano nel giorno dell’equinozio, quando cioè la durata del dì e della notte è uguale (poi, certo, ci sono in ballo altre variabili);
– Estate e Inverno, invece, iniziano nel giorno del solstizio, nel quale le ore di luce in un dì sono al loro massimo (estate) o al loro minimo (inverno).
A loro volta, equinozi e solstizi (e durate del dì e della notte) sono determinati dalla posizione della Terra nel suo moto di rivoluzione intorno al Sole, cioè il movimento che il nostro Pianeta compie girando intorno alla sua stella di riferimento. L’equinozio corrisponde ai momento in cui il Sole si trova all’intersezione del piano dell’equatore celeste (la proiezione dell’equatore sulla sfera celeste) e quello dell’eclittica (il percorso apparente del Sole nel cielo). Al solstizio invece il Sole a mezzogiorno è alla massima o minima altezza rispetto all’orizzonte.
L’equinozio d’autunno, come quello primaverile e i due solstizi, avvengono in un istante preciso, che è quello in cui astronomicamente inizia la stagione successiva (e quindi non in un giorno completo): quell’istante può variare di anno in anno sull’arco di un paio di giorni a causa della diversa durata dell’anno solare e di quello del calendario (la stessa ragione degli anni bisestili). In Italia, tra il 20 e il 21 marzo la primavera, tra il 20 e il 21 giugno l’estate, tra il 22 e il 23 settembre l’autunno, tra il 21 e il 22 dicembre l’inverno.
Oltre alle stagioni astronomiche, ci sono anche le stagioni meteorologiche: iniziano in anticipo di una ventina di giorni rispetto a solstizi ed equinozi, e durano sempre tre mesi. Indicano, con maggiore precisione, i periodi in cui si verificano le variazioni climatiche annuali, specialmente alle medie latitudini con climi temperati.
Insomma, buon autunno
Fonte Il Post
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