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mercoledì 24 luglio 2013

La Terra, vista da lontanissimo

Lunedì 22 luglio la NASA ha pubblicato due nuove immagini della Terra, realizzate il 19 luglio da due diverse sonde che si trovano a una enorme distanza dal nostro pianeta. La prima fotografia, a colori, è stata scattata dalla sonda spaziale Cassini, che si trova a circa 1,5 miliardi di chilometri da noi ed è in orbita intorno a Saturno. La seconda, in bianco e nero, è stata scattata dalla sonda Messenger, in prossimità di Mercurio e a una distanza di circa 98 milioni di chilometri dalla Terra.
Nella foto di Cassini, il nostro pianeta appare come un pallido puntino azzurro nella grande oscurità dello Spazio. Nell’immagine è anche visibile la Luna, il nostro satellite naturale: appare come un puntino bianco e può essere vista tra gli anelli di Saturno. È la prima volta nella storia che la sonda Cassini riesce a identificare in un unico scatto sia la Terra sia la Luna.
Fotografare il nostro pianeta nello Spazio da grandi distanze non è affatto semplice. La Terra è relativamente vicina al Sole e alla grandissima luce che emette. Molti sensori delle sonde spaziali resterebbero danneggiati se fossero puntati direttamente contro il Sole. Cassini ha potuto fotografare la Terra grazie a Saturno, che si è messo di mezzo per alcuni istanti tra la sonda e il Sole, bloccandone buona parte della luce.
La foto di Messenger è meno definita ed è in bianco e nero, ma mostra efficacemente sia la Terra sia la Luna. Entrambi i corpi celesti sono grandi pochi pixel, nella foto, ma poiché l’immagine è alquanto sovraesposta appaiono molto più grandi rispetto a quanto non siano in realtà. Le sonde spaziali utilizzano spesso lunghi tempi di esposizione per scattare le foto, in modo tale da raccogliere quanta più luce possibile sui loro sensori e rilevare anche i corpi celesti poco luminosi. Per questo motivo gli oggetti più luminosi nell’inquadratura diventano saturi di luce e appaiono più grandi del normale
Cassini è la prima sonda a essere entrata nell’orbita di Saturno nel luglio di nove anni fa, deve il suo nome all’astronomo italiano Gian Domenico Cassini, che fu tra i principali studiosi del pianeta e dei suoi anelli alla fine del diciassettesimo secolo. La missione spaziale è resa possibile dalla collaborazione tra NASA, Agenzia Spaziale Europea (ESA) e l’Agenzia Spaziale Italiana. Messenger è in orbita dal marzo del 2011 intorno al pianeta Mercurio, il più vicino al Sole, e le sue rilevazioni sono utilizzate per studiare la composizione chimica della superficie del corpo celeste, la sua storia geologica e la natura del suo campo magnetico.

Fonte Il Post

Foto Terra e Luna viste da Cassini e MessengerFoto Terra e Luna viste da Cassini e MessengerFoto Terra e Luna viste da Cassini e MessengerFoto Terra e Luna viste da Cassini e MessengerFoto Terra e Luna viste da Cassini e Messenger

Foto Terra e Luna viste da Cassini e Messenger
 
Foto Terra e Luna viste da Cassini e Messenger
 
 
 

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