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venerdì 31 ottobre 2014

Il Vestito Nuovo del Re

C’era una volta un re molto vanitoso, il quale non pensava ad altro che ad indossare gli abiti dei migliori sarti del suo reame. Un giorno gli si presentarono due imbroglioni che gli dissero: «Noi siamo capaci di confezionarti un vestito così bello che mai nessuno ne ha portato l’eguale. Però, se la persona che vi posa lo sguardo è stolta, o non è degna del posto che occupa, non riuscirà a vederlo. Solo chi è intelligente e saggio lo potrà vedere». Il re aderì entusiasta e ordinò subito il vestito nuovo, alloggiò i sarti nella sua reggia, diede loro tutto il necessario, e rimase in attesa. Dopo alcuni giorni mandò il suo primo ministro a controllare se il vestito fosse pronto. I sedicenti sarti risposero di sì e mostrarono all’inviato del re un angolo con alcune stampelle, ma del vestito nessuna traccia. Sapendo il ministro che l’indumento sarebbe rimasto invisibile agli inetti e agli stolti, fece finta di vederlo e ne lodò a lungo l’originalità, i drappeggi, i colori. Poi andò a riferire tutto al re, descrivendo e magnificando oltre ogni dire il nuovo abito. Il sovrano, al colmo dell’eccitazione, ordinò che gli fosse portato. Arrivarono i sarti con sagome e stampelle, sulle quali ovviamente non c’era nulla. Ma anche il re, per non fare brutta figura, osservò che il vestito era meraviglioso, anzi, lo avrebbe indossato subito e sarebbe uscito per la città in parata. Si fece togliere ciò che indossava e si lasciò “rivestire” dai finti sarti; poi, con tanto di dignitari, cortigiani, fanfara, scorta e musicanti, uscì per la città. Intanto la notizia si era diffusa in un battibaleno e le vie, i balconi, le piazze erano gremite da non dirsi. E tutti, dignitari e popolo, non facevano che osannare il vestito nuovo del re. Ma all’improvviso un bambino tra la folla si mise a gridare: «Guardate, guardate, il re va in giro per la strada nudo!». Allora tutti si guardarono in faccia, cominciarono a bisbigliare e poi a ridere a crepapelle. E il sovrano, rosso di vergogna, si ritirò di corsa nella reggia. C’era voluta la trasparenza di un bambino per smascherare un’intera parata di ipocrisia. (Da una novella di Hans Christian Andersen)

Fonte Frate Indovino

Fotografia di Claudia


Tramonto in Città

giovedì 30 ottobre 2014

La Grande Fratellanza Universale

La Grande Fratellanza Universale
Esiste sulla Terra una loggia di studiosi che si riuniscono solo una volta all’anno per discutere su varie questioni scientifiche. Queste persone illuminate sanno della Terra, del suo passato e del suo presente molto più di tutti gli scienziati contemporanei, rappresentanti della scienza ufficiale. Per quanto riguarda il futuro della Terra, invece, non lo conoscono positivamente nemmeno loro; anche loro fanno delle supposizioni su di esso. Oltre a questa loggia di illuminati presente sulla Terra, sul Sole ne esiste un’altra di grandi Illuminati, i quali conoscono positivamente non solo il passato della nostra terra, ma anche il suo futuro. Ma sia l’una che l’altra sono solo degli organi di quell’organismo universale di Esseri perfetti, altamente avanzati, che formano la Grande Fratellanza Universale. Questi Esseri perfetti sono, senza paragoni, più avanzati anche degli umani più avanzati sulla Terra, perché essi uscirono dal Primo Principio prima delle persone. Tutti loro passarono per il sentiero dell'evoluzione sotto la guida dello Spirito Divino e giunsero a quel grado, al quale si trovano attualmente. E noi, quando parliamo della Grande Fratellanza Universale, intendiamo quella gerarchia di Esseri ragionevoli che terminarono la loro evoluzione milioni e miliardi di anni prima delle persone e che ora gestiscono l’intero Cosmo. Lo gestiscono loro perché personalmente presero parte alla sua creazione sotto la guida diretta del Grande Spirito Divino. E considerando la struttura ragionevole dell’intero Universo, con tutti i suoi sistemi galattici, con tutti i suoi innumerevoli Soli e pianeti, considerando solamente quella meccanica superiore e la perfezione tecnica con cui è costruita la Terra, ci si può rendere conto della mente potente, dello spirito che ebbero questi creatori geniali che lavorarono alla realizzazione del piano Divino di costruzione dell’Universo.
Secondo il grado del loro sviluppo, della loro conoscenza e del servizio che svolgono, questi Esseri sono ordinati secondo una scala gerarchica, in una struttura organica i cui gradi sono conosciuti sotto i nomi:
Serafini: Fratelli dell’Amore
Cherubini: Fratelli dell’Armonia
Troni: Fratelli della Volontà
Dominazioni: Fratelli dell’Intelligenza e della Gioia
Forze: Fratelli del Movimento e della Crescita
Potestà: Fratelli delle Forme e delle Arti
Principati: Fratelli del Tempo, dello Stato e del Tatto
Arcangeli: Fratelli del Fuoco e del Calore
Angeli: Fratelli portatori della Vita e della Vegetazione
l'ultimo grado sarà occupato dalle anime umane avanzate.
Tutti insieme rappresentano il grande Uomo Cosmico.
L’attività di questi Esseri è così armoniosamente distribuita che ognuno di loro sa quando, come e che cosa fare. Gestiscono le funzioni del grande organismo universale che comprende tutti i sistemi solari. Secondo noi, vi sono tre tipi di sistemi solari. I primi, che sono organi di interi universi stellari, costituiscono il mondo materiale fisico, tessuto dalla materia più densa, anche se quest’ultima è a gradi. I sistemi solari del secondo tipo sono fatti di una materia più fine, la materia del mondo spirituale, e rientrano nel mondo degli Angeli. La terza categoria di sistemi solari costituisce nel suo insieme il mondo Divino ed è fatta di una materia ancora più fine, superiore. Anche il Cielo, di cui si parla nelle sacre Scritture, non è quella volta celeste sopra di noi, dietro cui lo spazio mondiale si perde e sulla quale brillano di notte le stelle. Il Cielo è organizzato da Esseri superiori, da grandi anime e perciò è grande nelle sue azioni. Gli Angeli, che popolano il Cielo, sono delle grandi anime che costantemente mandano la loro luce al mondo intero. L’energia del loro pensiero potente viene distribuita nell’intero Cosmo e muove tutto nel mondo come una forza collettiva.
Non pensate che gli Angeli siano degli Esseri immateriali, degli “spiriti” trasparenti. Sono degli Esseri i cui corpi sono altamente organizzati, formati da energia pura e raggiante. Un Angelo è in grado di controllare il suo corpo in modo da poter diventare visibile o invisibile. Può viaggiare liberamente nello spazio illimitato a una velocità molto più grande di quella della luce. Può percorrere interi sistemi solari, interi universi stellari.
Anche gli Angeli si trovano a diversi gradi di sviluppo, ma generalmente sono divisi in due grandi regni. Coloro che appartengono al regno superiore scendono raramente sulla Terra, mentre coloro che appartengono al regno inferiore vi scendono più spesso per aiutare lo sviluppo spirituale delle persone. Questi grandi fratelli dell’Umanità provengono sempre dalla razza umana, ma passarono per il sentiero dell'evoluzione miliardi di anni prima dell’essere umano terrestre, in condizioni molto più favorevoli che utilizzarono in modo ragionevole.
Se la vita dell’Umanità segue un certo piano, se sulla Terra fioriscono delle culture con le loro scienze, religioni, arti, se le persone hanno un’aspirazione eterna verso lo sviluppo e la perfezione, questo è dovuto a questi Esseri ragionevoli che sono strettamente collegati alle persone e che costantemente lavorano e si prendono cura di loro. Dai loro cuori scaturisce Amore, Gioia, Vita. E grazie a questo loro impulso, le persone vivono e hanno aspirazioni. Il loro desiderio è che l’Umanità acquisisca la luce che hanno loro, la libertà di cui godono. Vogliono insegnare alle persone a vivere secondo quelle grandi leggi secondo cui vivono anche loro. Applicano le leggi più ragionevoli nel mondo. Hanno la vita più pura ed elevata, una vita assolutamente disinteressata. Nella loro grande abnegazione, questi amorevoli ministri di Dio scendono da soli sulla Terra in forma umana per aiutare le persone. Mandano costantemente dei loro ambasciatori sulla Terra in diverse forme. Tutti i geni, tutte le grandi persone, i santi, gli adepti, tutti gli studiosi, gli scrittori, gli statisti che aiutano lo sviluppo dell’Umanità in una o nell'altra direzione, sono sempre dei ministri della Grande Fratellanza Universale. Questa Fratellanza sceglie tra le persone le anime più avanzate e le prepara per un lavoro spirituale tra i loro fratelli. Nell’attuale Umanità vi sono delle persone che possiedono delle forze spirituali sottili, che hanno una struttura più fine. Si distinguono con dei corpi altamente organizzati e plastici perché conducono una vita assolutamente pura e santa. Il loro sviluppo eccezionale li rende capaci di aiutare l’Umanità. I più avanzati tra loro terminarono il loro sviluppo sulla Terra e possiedono delle conoscenze ampie che raggiungono le manifestazioni più alte nel pensiero e nell'azione, in tutte le direzioni. Sono quegli spiriti potenti che palesemente o di nascosto stimolano l’Umanità ad andare avanti. Dietro ogni attività spirituale sulla Terra, dietro ogni manifestazione spirituale ci sono questi Fratelli. Dietro ogni grande persona, dietro ogni poeta, ogni musicista o artista ci sono sempre loro. Per una persona geniale sulla Terra, migliaia di anime geniali devono riunirsi e esprimersi per suo tramite.
Che cosa è Cristo? Cristo è uno spirito collettivo. È un insieme. Gli Esseri che Lo formano sanno molte cose di quella scienza positiva, assoluta e Divina che esisteva prima della creazione del mondo. Molti di loro vivono sulla Terra per migliaia di anni. Passarono attraverso il processo della resurrezione, per loro non esiste né la morte né la reincarnazione. Questi esseri umani, chiamati “figli di Dio” e nel cui spirito vive Dio, che sono legati all’intero mondo ragionevole, a tutti gli Esseri avanzati di tutti i sistemi solari, sono appunto quelle grandi anime, Maestri dell’Umanità, la cui anima e il cui cuore traboccano di Amore e di Vita. Tutti i figli di Dio riuniti in uno, tutte le anime ragionevoli che vivono in un’unità Divina, questo è Cristo. In questo senso lui è a Capo della Grande Fratellanza Universale.
Anche la stella di cui si parla nel Vangelo e che apparve alla nascita di Cristo fu qualcosa di vivo. Essa rappresentò un insieme di Esseri viventi scesi dall'alto ad annunciare la nascita di Cristo. Però solo tre saggi dell’Est, Grandi Illuminati, videro e riconobbero questa stella. Anche questi tre saggi erano dei ministri della Grande Fratellanza Universale.
E quindi, ricordatevi: l’unica Grande Comunità che esiste ora nel mondo è la Grande Fratellanza Universale.
I membri della Grande Fratellanza Universale, che guidano lo sviluppo dell’Umanità, la guidano verso un futuro chiaro, ma non formano nessuna società o organizzazione visibile alle persone. Costituiscono una collettività viva, una società ragionevole che esiste fuori dalle condizioni depravate in cui vivono le persone. Perciò è ridicolo dire che la sede di questa Fratellanza è qua o là, tra questo o quel popolo.
Tutti questi Grandi fratelli, che lavorano nelle sfere spirituali della Terra, appartengono a sette gerarchie. Alcuni di loro appartengono all’Amore e si chiamano “Fratelli dell’Amore”, altri appartengono alla Saggezza e si chiamano “Fratelli della Saggezza”. Sono loro che mantengono le Scienze e le Arti e che portano la Conoscenza all’Umanità. Altri ancora si chiamano “Fratelli della Verità”. Sono loro che apportano libertà nelle menti e nei cuori umani. Sono loro che apportano quella libertà che rende lo spirito umano, l’anima umana, la mente umana e il cuore liberi, liberi in tutti i sensi della parola. Altri si chiamano “Fratelli della Giustizia”. Loro portano Giustizia all’Umanità e si occupano della distribuzione di quei beni invisibili di cui le persone contemporanee hanno bisogno. Altri si chiamano “Fratelli della Virtù”, altri “Fratelli della Bellezza” e alla fine vengono coloro che portano il nome “geovisti”. Questo però non è il vero nome di questi fratelli. Io non posso pronunciarlo perché è sacro.
Questi Fratelli non sono così semplici come pensano le persone. Ognuno di loro può sollevare la Terra con la mano e gettarla come un pallone nello spazio! Possono fare questo perché dietro di loro sta qualcosa di più potente, di più grande, di cui loro sono ministri. E quando alcuni pensano di potersi opporre a questi Fratelli, ciò indica che non capiscono il senso profondo che è contenuto nel concetto di “Fratello Bianco”. Se si tratta di Forza, questi Fratelli possiedono la forza più grande. Loro conoscono così bene le funzioni del cervello umano che in un giorno possono fare addormentare l’intera Umanità. Che cosa sono le armi contemporanee più potenti davanti alla Forza di questi Fratelli? Non vogliono servirsi di misure rigide, ma lasciano che le persone provino da sole le cose, anche se a prezzo di migliaia di sofferenze, perché solo le sofferenze sono in grado di nobilitarle e correggerle.
Anche le persone capiranno un giorno che nel mondo esiste uno grande Stato di diritto i cui cittadini, i figli di Dio, sono gli esseri più ragionevoli, che vivono secondo la legge di Dio e che compiono la Sua volontà. Non rimarrà popolo nel mondo che non proverà la forza e la potenza di questo Stato di diritto.
Se oggi le persone non vanno sulla strada giusta, la ragione è che, in contrapposizione alla Grande Fratellanza Bianca, lavora un’altra loggia di Esseri intelligenti, che non capirono il senso profondo della Vita e che hanno delle concezioni diametralmente opposte a quest’ultima. Formano la cosiddetta Fratellanza Nera. La Fratellanza Nera è una gerarchia di Esseri che occupano diversi gradi in base alla loro intelligenza. Per dare un’idea chiara della loro funzione dirò che, mentre la Fratellanza Bianca lavora nei rami e nei fiori della Vita secondo i metodi dei rami e dei fiori, la Fratellanza Nera lavora nelle radici della vita. Mentre la Fratellanza Bianca lavora nella testa e nel petto dell’uomo cosmico, la Fratellanza Nera lavora nello stomaco, nel fegato e nei polmoni. Di conseguenza, la Fratellanza Bianca è legata alle forze positive, al Bene, mentre la Fratellanza Nera alle forze negative, al Male, nel senso più ampio della parola. Entrambe le Forze però sono necessarie per ora per la manifestazione della Fita. La loro funzione è ben distribuita.
Oltre a queste due scuole, esiste una terza scuola, la scuola dei Grandi Maestri che appartengono a una gerarchia più elevata e che gestiscono l’attività delle prime due. Si servono dei metodi sia degli uni che degli altri per i propri Grandi obiettivi, ma non rientrano in nessuna delle due scuole. Sono quei Grandi Maestri della Fratellanza Universale che gestiscono l’intero spazio e che, dopo la fine di ogni evoluzione, creano nuove onde di evoluzione che seguono un altro piano e un altro ritmo. Sotto la guida del loro potente Spirito, scesero dalle alte vette dell’Esistenza quegli spiriti elevati che crearono i sistemi solari, tra cui anche il nostro. Crearono e ordinarono la prima terra “cosmica”, il “paradiso” di una volta. Su questa terra cosmica ancora oggi vivono quegli uomini perfetti che terminarono la propria evoluzione. Sono i grandi Precursori dell’Umanità. Questi Creatori del passato, questi grandi Predecessori, anche oggi scendono di nuovo sulla nostra terra per trasformarla in un paradiso. Con loro arriveranno anche quelle centoquarantaquattromila anime di cui si parla nell’Apocalisse di Giovanni, e tra le quali vi sono rappresentanti di tutti i popoli del passato e del presente. Arriveranno tutti i santi, tutti gli adepti e i Maestri di tempi immemorabili. Con il loro Spirito potente caricheranno di lavoro tutte le anime risvegliate dai quattro punti della Terra e tutti insieme introdurranno un vero ordine nel mondo. Dopo aver finito il loro lavoro, si ritireranno e lasceranno vivere e lavorare le persone nelle nuove condizioni. Così si ristabilirà la comunicazione tra il mondo visibile e quello invisibile.
Così lavora, e così lavorerà sempre la Grande Fratellanza Universale nel mondo. Lavorerà fino a quando l’Amore unico, la Saggezza unica e la Verità unica si estenderanno all’intera Esistenza. Allora ogni respiro loderà Dio in pace e sacra armonia.    

il linguaggio universale


mercoledì 29 ottobre 2014

Mente Armoniosa

Liberare intenzioni respira profondamente e caricati di energia. Adesso formula la tua intenzione con una frase chiara e precisascegliendo con estrema cura e consapevolezza ogni parola.
Tu scegli consapevolmente di essere l'artefice della tua vita, tu sei consapevole che tutto quello che ti circonda e solo il risultato
del tuo passato. Adesso può deliberatamente cambiare la tua vita.
Tu scegli di liberarti da tutti i condizionamenti e credenze limitanti del passato, tu lasci andare tutte le credenze limitanti
che sono in te, l'universo è l'infinito e abbondante.
Io sono infinito illimitato eterno
Io sono amore, bellezza, Pace, Gioia, libertà.

attraverso la meditazione, ci si può visualizzare come una rosa che sboccia, di cui sentire il profumo, vedere i colori...Una rosa che sente la forza e l'energia della terra e dell'universo e che é consapevole della sua bellezza. La sua bellezza é la nostra bellezza interiore...noi siamo come questa rosa sbocciata.

Foglia d'Autunno

Foglie che cadono a terra stanche quel colore caldo sul viale quel ramo solitario guarda triste il cielo infreddolito da quell'aria autunnale volge il giorno malcontento ma vivace nei colori che ancora la natura regala foglia non ti dimenticherò non potrai andare più in la del sentiero senza il tuo ramo ti senti persa sul terreno ma non sei sola quante come te sono cadute stanche attendi l'inverno e di una poesia di parole sincere foglia d'autunno la pioggia ti bagnerà il vento ti solleverà ma tu sorridi perché la vita e un dono meraviglioso Claudia.

lunedì 27 ottobre 2014

Emily Dickinson .. Vivere

Sto effettivamente vivendo appieno la mia vita... E il senso che la parola "vivere" dovrebbe avere per l'essere umano.Siamo presi ogni momento da ciò che è materiale, dalle preoccupazioni terrene, dal solito tran tran... Ma cosa significa vivere? Come posso lasciare una traccia di me su questa terra, come posso respirare la mia vita nella sua vera essenza?
C'è una poesia di Emily Dickinson.


Se io potrò impedire a un cuore di spezzarsinon avrò vissuto invano
Se allevierò il dolore di una vita o guarirò una pena
o aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.
Emily Dickinson

Il Perdono come atto d'Amore

"Il perdono,nella sua forma più alta e sincera,
è un libero atto d'Amore".
...Libero atto d'Amore, non per scelta, non per formazione
o riflessione o per solo desiderio di essere "buoni" ma
come naturale tensione e presa in coscienza dell'atto
che stimola in noi reazione.
Non per passività (...vabbè...perdono e via) ma per attiva
compenetrazione dell'atto.
Il Perdono, Il sentire il Perdono...l'atto di amore
lo esercitiamo ....spogliandoci della nostra
pesante personalità strutturata...costruita e pertanto
normalmente giudicante e reattiva a emozioni,
per comprendere, non
con passiva accettazione ma per acquisire in esso il peso, il carico
il valore che ha prodotto l'atto.
Quell'atto che in se porta, nascosto spesso nel dramma, un significato
profondo che deve essere colto.
Libero atto d'Amore perchè...libero dall'io pesante,
possa emrgere dalle profondità del cuore e più
facilmente aprirci alla comprensione in sostanza.
Perchè in sostanza si arriva all'essenza.
Perchè il Perdono (Amore) arricchisce...trasformando.
Perchè il Perdono (Amore) arricchisce chi lo vive e stimola chi lo
provoca.
Perchè tutti quanti siamo chiamati ha vivere in verità...
quella verità che in noi aspetta e chiede di essere
riconosciuta.

Si getta un Seme

Si getta un seme della propria luce...chi lo coglierà?. La propria luce...ognuno può avere una propria luce, caledoscopio
del mondo, dai mille colori...Luci che riflettono vissuti
e pensieri; convinzioni e valori...caleidoscopio del mondo.
Libertà di esprimersi senza costrizioni, di pensiero...tolleranza:
questa é la pace.
L'uno contro l'altro...cosa mai vuol dire?. Che la propria luce
penetri l'altro, se l'altro la sente . Questa é libertà
Libertà di portare la luce che sente, la propria testimonianza,
senza riserve, senza paura di essere offeso o allontanato. Senza
compromessi; felice di esprimere il proprio pensiero, i propri
valori che si sentono dentro e si sentono testimonianza di qualcosa di vero...questa é la propria libertà.
...E si getta un seme...chi lo coglierà?. Si gettano semi di luce,
coerenti con la Parola che ognuno deve, se vuole, seguire. Non é
convenzione, né obbligo, né comando, ma Libertà di essere sé stessi
e di Qualcuno che ci ama davvero. Si getta un seme...l'importante é testimoniare ciò che si coglie di buono del proprio cammino.

domenica 26 ottobre 2014

Fotografia di Claudia


Enya - Amid The Falling Snow

 

Alfa Centauri la stella più luminosa della costellazione




Fonte Wikipedia

La Compassione negli Occhi

Era una sera di freddo pungente nella virginia settentrionale di molti anni fa. la barba del vecchio era resa lucente dal gelo invernale mentre lui attendeva un passaggio per attraversare il fiume.l'attesa sembrava infinita.il corpo gli si intorpidì irrigidendosi nel gelido vento del nord.udì il ritmo debole e uniforme di zoccoli che si avvicinavano al galoppo sul sentiero ghiacciato.
ansiosamente rimase ad osservare quando alcuni uomini a cavallo spuntarono dalla curva.
lasciò passare il primo senza far alcuno sforzo per attirare la sua attenzione.
quindi ne passò un'altro e un'altro ancora.
alla fine l'ultimo cavaliere si avvicinò al punto in cui il vecchio sedeva come un pupazzo di neve.
quando giunse vicino,il vecchio lo guardò negli occhi e gli disse"signore,le dispiacerebbe dare un passaggio a questo vecchio fino dall'altra parte del fiume?"
tirando le redini il cavaliere rispose"certamente,salti sù"
vedendo che il vecchio non riusciva ad alzarsi,tanto era congelato,il cavaliere scese e lo issò in groppa al suo cavallo.
il cavaliere non solo portò il vecchio oltre il fiume,ma lo portò fino alla sua destinazione che distava appena qualche chilometro.
quando si avvicinarono alla casetta piccola,ma confortevole,il cavaliere chiese "signore,mi scusi la curiosità,ma perchè nonostante il suo bisogno ha lasciato passare tutti gli altri cavalieri con il rischio di non aver più passaggi e poi ha chiesto a me?in una notte così fredda ha aspettato proprio l'ultimo.e se io avessi rifiutato e lasciata lì?"
il vecchio scese lentamente da cavallo,guardò il cavaliere dritto negli occhi e rispose "vivo da queste parti da un bel pezzo,credo di conoscere bene le persone,ho guardato negli occhi gli altri cavalieri e ho visto subito che non vi era interesse per la mia situazione.sarebbe stato inutile chiedere un passaggio a loro...ma quando ho guardato lei negli occhi,gentilezza e compassione erano evidenti,ho capito lì per lì che il suo spirito gentile avrebbe colto volentieri l'occasione di fornimi aiuto nel momento del bisogno"
quei commenti confortanti commossero il cavaliere.
"le sono molto grato per quello che mi ha detto,spero di non essere mai troppo intento ai miei affari da non rispondere alla necessità degli altri con gentileza e compassione"
così dicendo, Thomas Jefferson girò il cavallo e si diresse alla Casa Bianca
.
            

sabato 25 ottobre 2014

Tutti abbiamo un sè ombra che è parte
della nostra realtà complessiva.
L'ombra non è li per ferire ma per mettere in luce
dove siamo incompleti.
Quando l' ombra è accolta, può guarire. Quando guarisce,
si trasforma in amore.
Quando sai vivere con tutte le tue qualità opposte,
vivi il tuo "Io" totale come fa il mago.

martedì 21 ottobre 2014

Etimologia e nascita del termine e le Origini

Il termine "psicologia" deriva dal greco psyché (ψυχή) = spirito, anima e da logos (λόγος) = discorso, studio. Letteralmente la psicologia è quindi lo studio dello spirito o dell'anima. Il significato del termine, introdotto durante il XVI, rimase immutato fino al XVII secolo, quando assunse il significato di "scienza della mente". Negli ultimi cento anni il significato del termine è cambiato ulteriormente adeguandosi alle nuove prospettive e alla moderna metodologia. È interessante segnalare che iconograficamente psyché (ψυχή) può essere interpretato come farfalla: molte decorazioni di antichi vasi greci raffigurano con l'immagine di una farfalla lo spirito (anima) che esala nell'istante della morte.
Il termine "psicologia", nella forma latina psychologia fu probabilmente introdotto nel 1520, anche se nei suoi scritti non compare, dall'umanista Filippo Melantone. Il termine appare (nella forma greca psychologia) nelle opere dei suoi discepoli Rodolfo Goclenio (Psychologia, hoc est de hominis perfectione, 1597) e Othone Casmanno (Psychologia anthropologica; siue animae humanae doctrina - Psicologia antropologica, o la conoscenza dell'anima umana, Hanau, 1594). Recenti ricerche hanno però individuato un uso del termine nell'umanista dalmata Marcus Marulus (Psychologia de ratione animae humanae, 1511-1518, sebbene non sia chiaro il significato della parola usata in quel tempo.
Il termine "psicologia" divenne popolare nel Settecento, grazie al tedesco Christian Wolff, che lo utilizzò nel titolo di due sue opere: Psychologia empirica (1732) e Psychologia rationalis (1734). Con queste opere Wolff fece distinzione tra psicologia empirica e psicologia filosofica: la prima cercava di individuare dei princìpi che potessero spiegare il comportamento dell'anima umana, la seconda indagava sulle facoltà dell'anima stessa. Successivamente, Kant criticò questa distinzione, affermando che non poteva esistere una psicologia razionale. Tuttavia Kant accettò la validità della psicologia empirica, anche se non la considerava scienza esatta per il fatto che, mancando la forma a priori dello spazio, era impossibile applicare la matematica ai fenomeni psichici. Con Kant si posero le basi di una psicologia non più puramente filosofica, ma costruita con criteri empirici.
Come accennato, già alcuni filosofi greci, come Platone e Aristotele, posero interrogativi che ancor oggi sono alla base della ricerca psicologica, ma è solo a partire dal Seicento che iniziò un confronto più serrato su questi argomenti. Furono sempre filosofi, come Cartesio, Thomas Hobbes e John Locke, a portare avanti riflessioni e a proporre teorie sulla mente umana. Cartesio, in particolare, sosteneva l'esistenza di una netta divisione fra mente (res cogitans) e corpo (res extensa), ritenendo che alcune idee fossero innate (cioè presenti nella mente fin dalla nascita). Hobbes e Locke, al contrario, affermavano il predominio dell'esperienza, vista come l'unico processo in grado di sviluppare e organizzare la mente umana, oltre a criticare la divisione di mente e corpo proposta da Cartesio. Nonostante i numerosi sforzi, queste ricerche non diedero mai vita a una psicologia intesa come materia scientifica.
 

Immagini Animate

 
Carino

Mare D'Inverno


Mare d'inverno è un sogno e amore  quelle sfumature quella spiaggia deserta quel vento e la solitudine che amo di più camminare sulla riva ascoltando il rumore del mare delle onde del vento raccogliendo sassi  foglie e tanti ricordi guardare l'orizzonte lontano e immaginare una nuova vita...

Claudia

Un Angelo


 
 

Quando il vento lieve ti sfiora il viso,
asciugando le tue lacrime
e rendendo lievi i tuoi pensieri,
sono le mie ali ad avvolgerti per scaldarti l'anima con
la mia aura dolce
che si confonde e si fonde
nella tua.
Una pace immensa ci avvolge.

 

mercoledì 15 ottobre 2014

Sigmund Freud Sogni

Nell'epoca che possiamo chiamare prescientifica gli uomini non avevano difficoltà nel trovare una spiegazione ai sogni. Quando al risveglio ricordavano un sogno, lo consideravano una manifestazione favorevole od ostile di potenze superiori, demoniache e divine.
Allorché cominciarono a diffondersi le dottrine naturalistiche, tutta questa ingegnosa mitologia si mutò in psicologia, ed oggi solo un'esigua minoranza delle persone istruite dubita che i sogni siano un prodotto della mente del sognatore
Il problema è il significato dei sogni, problema che ha un doppio aspetto. Il primo luogo esso indaga sul significato psichico del sognatore, sul nesso tra i sogni e gli altri processi mentali e su qualsiasi funzione biologica essi possano avere; in secondo luogo cerca di scoprire se i sogni possono essere interpretati, se il contenuto dei sogni individuali ha un “significato”, secondo quanto siamo abituati a trovare in altre strutture psichiche
Nella valutazione del significato dei sogni si possono distinguere tre correnti di pensiero:
Una di queste, che riecheggia in un certo senso l’antica sopravvalutazione dei sogni, trova espressione negli scritti di certi filosofi. Essi ritengono che la base della vita onirica sia un particolare stato di attività mentale e si spingono tanto in là da acclamare quello stato come un’elevazione ad un livello superiore.
In netta opposizione è la maggioranza dei medici, i quali adottano un loro punto di vista secondo il quale i sogni raggiungono appena il livello di fenomeni psichici. Nella loro teoria gli unici istigatori dei sogni sono gli stimoli sensoriali e somatici, che colpiscono il dormiente dall'esterno oppure diventano casualmente attivi nei suoi organi interni.
L’opinione popolare è ben poco influenzata da questo giudizio scientifico, non si cura delle fonti dei sogni e sembra perseverare nella convinzione che nonostante tutto i sogni hanno un significato, che si riferisce alla predizione del futuro e che può essere scoperto mediante un qualche processo di interpretazione di un contenuto che spesso è confuso ed enigmatico.
Al punto in cui siamo arrivati, abbiamo portato a considerare il sogno come una specie di sostituto dei processi di pensiero, pieno di significato ed emozioni, che ho scoperto dopo aver completato l'analisi. Non conosciamo la natura del processo che fa sì che il sogno venga generato da questi pensieri, ma possiamo vedere che è sbagliato considerarlo puramente fisico e privo di significato psichico, come un processo sorto dall'attività isolata di gruppi di cellule cerebrali destate dal sonno.
Il contenuto del sogno è un condensato dei pensieri che sostituisce, e l'analisi ha svelato come istigatore del sogno un fatto privo di importanza della sera precedente; difatti seguendo senza criteri le associazioni che sorgono da qualsiasi sogno, posso arrivare ad una successione di pensieri tra i quali appaiono gli elementi che costituiscono il sogno e che, questi pensieri, sono interrelati in maniera razionale e comprensibile.
Per contrapporre il sogno come viene trattenuto nella memoria, all'importante materiale scoperto analizzandolo, chiamerò il primo contenuto manifesto del sogno ed il secondo contenuto latente del sogno. La trasformazione dei pensieri onirici latenti nel contenuto onirico manifesto, merita una trattazione più specifica; sotto l’aspetto del rapporto tra il contenuto latente e il contenuto manifesto, i sogni si possono dividere in tre categorie:
In primo luogo possiamo distinguere sogni sensati e comprensibili, quelli, cioè, che possono essere inseriti senza ulteriori difficoltà nel contesto della nostra vita psichica. Ci sono numerosi sogni di questo tipo. Per la maggior parte sono brevi e in genere ci sembra che non meritino attenzione, poiché in esse non c’è nulla di sorprendente o di strano. Tra l'altro, la loro esistenza costituisce una efficace argomentazione contro la teoria secondo la quale i sogni derivano dall'attività isolata di gruppi separati di cellule del cervello.
Un secondo gruppo è costituito da quei sogni che, anche se sono coerenti in sé e posseggono chiaramente un senso, tuttavia hanno un effetto sconcertante, poiché non riusciamo ad inserire quel senso nella nostra vita psichica. Sarebbe questo il caso se, per esempio, sognassimo che un parente al quale vogliamo bene è morto di peste, mentre non abbiamo ragione di aspettarci una cosa simile, né di temerla o presumerla.
Il terzo gruppo, infine, comprende quei sogni che non hanno senso o sogni incomprensibili, che sembrano incoerenti, confusi e privi di significato. La stragrande maggioranza dei sogni presentano queste caratteristiche; e ad essi appunto si deve la scarsa considerazione in cui i sogni sono tenuti e la teoria medica secondo la quale sono il risultato di un’attività psichica limitata. È raro che manchino i segni più evidenti di incoerenza, particolarmente nelle composizioni oniriche di una certa durata e complessità.
Un ripetersi di esperienze simili ci può spingere a sospettare che ci sia una relazione intima tra la natura incomprensibile e confusa dei sogni e la difficoltà di riferire i pensieri ad essa sottostanti. Nel caso dei sogni complicati e confusi di cui ci occupiamo ora, la condensazione e la drammatizzazione, da sole, non sono sufficienti a spiegare l’impressione di dissomiglianza tra il contenuto del sogno e i pensieri onirici.
Nel corso del lavoro onirico l'intensità psichica dei pensieri e delle rappresentazioni si trasferisce su altri pensieri e rappresentazioni che non dovrebbero essere così sottolineati; nessun altro processo contribuisce a nascondere il significato del sogno e a rendere irriconoscibile il nesso tra il contenuto del sogno e i pensieri onirici. Nel corso di questo processo chiamato spostamento onirico, intensità psichica, l'importanza o potenzialità affettiva del pensiero, viene trasformata in vivacità sensoriale. I sogni possono formarsi quasi senza alcun spostamento, sono quelli sensati e comprensibili; oppure sogni in cui non c'è un solo elemento dei pensieri onirici che abbia conservato il proprio valore psichico, o in cui tutto ciò che è essenziale nei pensieri onirici non sia stato sostituito da qualcosa di insignificante, e possiamo trovare una serie di casi intermedi tra questi due estremi (quanto più oscuro e confuso sembra un sogno, tanto più grande è la partecipazione del fattore spostamento alla sua formazione). Proprio il processo di spostamento non ci permette di scoprire o riconoscere i pensieri onirici nel contenuto del sogno, a meno che non comprendiamo il motivo di questa deformazione.
Tuttavia, i pensieri onirici vengono anche sottoposti ad un’altra specie di deformazione più debole, che rivela un’altra attività del lavoro onirico, facilmente comprensibile. Spesso ci colpisce l’insolita forma di espressione dei primi pensieri onirici che incontriamo con l’analisi; essi infatti non sono rivestiti del linguaggio banale di cui generalmente si servono i nostri pensieri, al contrario sono rappresentati simbolicamente per mezzo di paragoni e metafore, in immagini somiglianti a quelle del linguaggio poetico. Non è difficile spiegare la costrizione imposta alla forma di espressione dei pensieri onirici. Il contenuto manifesto dei sogni è costituito per la maggior parte da situazioni pittoresche, e di conseguenza i pensieri onirici devono prima di tutto essere sottoposti ad un trattamento che li renda adatti ad una rappresentazione di questo tipo. Se immaginiamo di dover affrontare il problema di rappresentare le argomentazioni di un articolo politico di fondo o i discorsi di un avvocato davanti alla corte in una serie di immagini, potremmo facilmente renderci conto delle modificazioni che il lavoro onirico deve necessariamente eseguire in base a considerazioni sulla rappresentabilità del contenuto del sogno.
Per concludere, l'importanza del sogno come via per l'inconscio è sintetizzata dal significato e dall'aspetto che molti sogni hanno: sono una psicosi temporanea e solitamente innocua e una rappresentazione accettabile di una fantasia o impulso non accettato dall'Io cosciente, mascherato con elementi della vita quotidiana e della fantasia.

Fonte Wikipedia
 

Le Affermazioni uno degli "strumenti" più potenti e conosciuti del Pensiero Positivo

Le Affermazioni
uno degli "strumenti" più potenti e conosciuti del Pensiero Positivo
Una volta che conosciamo il potere dei nostri pensieri e delle parole e ora di fare qualcosa per trasformarli, in modo da creare dei benefici nella nostra vita.
Come possiamo rendere positivo il nostro linguaggio e trasformare i nostri pensieri su schemi più positivi?
La risposta è semplice, facendo le affermazioni. Per fare affermazioni intendo scegliere consapevolmente frasi e termini che ci aiutino a creare qualcosa di positivo nella nostra vita. Ogni qualvolta che pensiamo e parliamo, facciamo delle affermazioni.
L'affermazione è il punto di partenza, il primo passo che apre la via al cambiamento. Facendo affermazioni, diciamo all'inconscio che ci stiamo responsabilizzando, che possiamo e vogliamo fare qualcosa per cambiare.
Spesso quando parliamo delle esperienze che viviamo o che vogliamo realizzare noi utilizziamo il non, e in questo modo ci allontaniamo dall'obiettivo che vogliamo raggiungere. Questo perché l'inconscio non computa il non. Vi faccio un esempio: Se io dico "non voglio essere più malata", non do al corpo una chiara immagine della salute che voglio godere. E l'inconscio percepirà unicamente " malata".
Invece posso cominciare a dire: "sto cominciando il mio processo di guarigione, mi sento più a mio agio con il mio corpo, ho anche un aspetto più sano". Focalizziamo l'inconscio sulla guarigione, sulla salute e non sulla malattia. Focalizziamo l'attenzione sulla direzione verso la quale siamo diretti, piuttosto che focalizzarci su dove non vogliamo andare.
L'inconscio è molto diretto non ha ne strategie ne obbiettivi da perseguire, fa in sostanza quello che sente; quindi prende tutto molto sul serio, senza senso dell'umorismo. Possiamo paragonare il nostro inconscio ad un fruttivendolo, questo ci da' solo ciò che noi gli chiediamo. Non entreremo mai da un fruttivendolo dicendo: "Non voglio le mele.", bensì chiederemo con chiarezza cosa veramente vogliamo: "Voglio un chilo di pesche".
Le caratteristiche di base per creare delle affermazioni funzionali sono:
creare frasi chiare, precise, positive e al tempo presente a proposito di quello che vogliamo sperimentare nella nostra vita.
mirano al processo per raggiungere quello che vogliamo, più che al risultato.
l'affermazione è necessario sia acquisita e mantenuta sotto la sola responsabilità della persona, quindi le affermazioni sono personali. Riguardano noi, il nostro cambiamento, non quello degli altri.
Vi faccio un esempio se volessi incrementare la fiducia in me stessa, creerò una affermazione tipo:
Ho fiducia nelle mie scelte, ogni cosa che faccio è giusta per me.
Non utilizzerò mai quest'altro tipo di affermazione:
Avrò fiducia nelle mie scelte, senza paura di sbagliare.
Nel secondo tipo di affermazione la mente, l'inconscio riceve il messaggio del FUTURO (avrò); perciò c'è tutto il tempo per farlo... magari domani. Ed inoltre, farò qualcosa senza paura, perciò l'attenzione va alla paura e non alla fiducia. Ricordate che l'inconscio non computa le negazioni.
usare le affermazioni
Uno dei modi per usare le affermazioni e quello di ripeterla a voi stessi, mentalmente o a voce alta, durante tutta la giornata, ogni volta che vi viene in mente, specialmente subito prima di addormentarvi o subito dopo il risveglio.
Una delle tecniche più potente che io abbia mai sperimentato e quella di prendere una particolare affermazione e scriverla dieci o venti volte di fila, pensando veramente alle parole mentre le scrivete. I risultati che si ottengono praticando questa facile tecnica sono talmente importanti che solo per questo vale la pena di provare.
Componetevi da soli delle canzoni semplici, usando delle affermazioni che creano la realtà che voi volete per voi stessi nella vostra vita, e… andate in giro per casa o per il mondo cantando la vostra canzone!!!
Cominciate a includere nelle vostre conversazioni e nei vostri discorsi delle affermazioni, formulando frasi molto positive che riguardano quello che volete costruire nella vostra vita.
Un uso molto semplice delle affermazioni consiste nel ripetersi le affermazioni preferite al mattino davanti allo specchio.
Affermate davanti allo specchio e guardandovi negli occhi:
IO MI AMO E MI ACCETTO COSI' COME SONO
IO MERITO DI ESSERE AMATO/A
IO SONO UN ESSERE MERAVIGLIOSO
provate, tutti i giorni per un mese e poi ditemi....
Usate quelle che vi piacciono di più, trascrivetele e mettetele nei posti della casa o del luogo di lavoro in cui le potete vedere più spesso. Leggetele spesso, trascrivetele nei vostri quaderni, magari anche ripetendole più e più volte. Pensatele ogni qual volta un pensiero "negativo" vi viene in mente.
E' importante sapere che qualsiasi stimolo ripetuto più volte nel nostro cervello diventa ben presto un'abitudine o fa scattare un certo meccanismo.
A questo proposito, sono stati condotti degli esperimenti sulla formazione dei meccanismi automatici, per osservare con quale frequenza si deve ripetere, anche materialmente, una suggestione prima che questa diventi parte del subconscio.
E' risultato che, dopo ventuno ripetizioni in stato rilassato, qualunque condizionamento impartito correttamente al cervello diventa un meccanismo automatico tendente a consolidarsi.
Per questo è importante dichiarare esplicitamente i nostri desideri in maniera chiara, precisa e positiva, se vogliamo creare dei cambiamenti positivi nella nostra vita.
Le affermazioni sono un meraviglioso strumento per creare la vita che vogliamo. Immaginate che ogni volta che pronunciate un affermazione essa si realizzi all'istante, come una magia…Quali magie volete materializzare nella vostra vita, pensateci!!!
Alcuni esempi di affermazioni
ed altre relative al successo,
alla salute,
a come iniziare la giornata
per la bellezza
aumentare la prosperità
migliorare le relazioni

Leonardo da Vinci

Leonardo da Vinci 15 Aprile 1452 Amboise 2 Maggio 1519 è stato un pittore,ingegnere,e scienziato italiano uomo d’ingegno e talento universale del Rinascimento incarnò in pieno lo spirito della sua epoca portandolo alle maggiori forme di espressione nei più disparati campi dell’arte e della conoscenza Si occupò di architettura, e scultura fu disegnatore,trattatista,, scenografo,anatomista,musicista, e in generale,progettista,e inventore, è considerato,uno dei più grandi, geni dell’umanità.

Fonte Wikipedia


 

L'Urlo di Edvard Munch

«Camminavo lungo la strada con due amici quando il sole tramontò, il cielo si tinse all'improvviso di rosso sangue. Mi fermai, mi appoggiai stanco morto a un recinto. Sul fiordo nerazzurro e sulla città c'erano sangue e lingue di fuoco. I miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di paura... e sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura».
In questo modo Edvard Munch, esprime il vissuto esperienziale che gli diede spunto per il suo più noto quadro: l'urlo. In questa descrizione sono ravvisabili esperienze psicopatologiche quali: la derealizzazione la depersonalizzazione la e l’attacco di panico.

Fonte Wikipedia


 

Il Dialogo e la Natura

Il dialogo e ciò che dà vita al nostro stare insieme. E' luce della parola e saggezza dello spirito Quando all’alba un fiore apre i suoi petali inizia una discussione con le proprie foglie ed il gambo anche la natura parla in quel giardino meraviglioso che è la vita sociale.








martedì 14 ottobre 2014

Giudica dai Frutti

Gesù diceva:
giudica dai frutti
E' estremamente importante questa frase.
Solo dai frutti si può giudicare un individuo.
Non dalle foglie, non dai rami, non dalle radici.
Non dagli occhi, non dalla voce, non dalla bellezza fisica.
Lascia che le persone facciano liberamente
e ti diranno chi sono o chi non sono.


lunedì 13 ottobre 2014

Immagini Animate


Una mia Fotografia Animata

Immagini Animate

 
Una mia Fotografia Animata

L'autuno dalla mia Finestra


 
Come Amo guardare fuori dalla mia finestra i colori dell'autunno, quelle foglie, che ancora restano,come Amo quei colori,
Amo guardare dalla mia finestra, le stagioni che passano, il tempo che non si ferma,
Come Amo guardare dalla mia finestra l'inverno, solitario, e freddo, Come amo guardare fuori dalla mia finestra,la nebbia, velata, velata di misteri, che ricopre,la fantasia, di questi colori caldi e forti Come Amo queste giornate tra l’autunno e l’inverno due stagioni che amo ancora come nella mia infanzia come una foglia che nasce vive e cade in autunno e si copre in inverno di candida neve .

Claudia

domenica 12 ottobre 2014

Fotografia di Claudia


Umiltà e Semplicità

Se diciamo di essere umili in realtà umili non siamo, se invece facciamo ed abbiamo atteggiamenti di umiltà allora lo siamo!
Il cuore, cioè la nostra interiorità, l’espressione pura
del nostro modo di essere esprime con l’azione cosa ha veramente dentro.
Un esser semplici significa avere ordine ed armonia
dentro di noi e questa è vera potenza!
Solo il semplice può guardare negli occhi chiunque senza paura, solo il semplice non è mai deluso della vita, solo il semplice comprende prima degli altri ed a fondo la verità delle cose!
Il semplice non si spaventa davanti al nuovo perchè siccome
è ben consapevole di incontrarlo per la prima volta sa che non può aver paura di ciò che non sa ancora se è gradito o sgradito, per il semplice il presente è sempre nuovo (in dinamico rinnovamento).
Il semplice non subisce le proprie emozioni ma le vive in armonia, il semplice non sta sempre a rimuginare ricordi di un passato infelice ma vive solo un presente che davanti a se continua a scorrere sotto la sua visione equilibrata.
Il semplice non intende influenzare, con le sue capacità, gli
altri come pure non si lascia influenzare dagli stessi!
Il semplice si sente ricco dentro di una ricchezza che sa che non si consuma e che se vuole aumentarla è lì a portata di mano.

sabato 11 ottobre 2014

Pensieri d'autunno


 

Quella strada inumidita dalla pioggia quelle foglie accartocciate all'angolo della strada quella nebbiolina autunnale quasi copre il non tanto lontano da me passo dopo passo sul marciapiede coperta da vari maglioni di lana colorata che traffico all'ora di punta clacson e qualche parola all'incrocio entro in una latteria come i vecchi tempi assaporo il latte fresco accompagnato da quel solito caffè e mattina presto ma non all'alba più tardi non sono mattiniera come il sorgere del sole ....Claudia

venerdì 10 ottobre 2014

Buongiorno


Fotografia di Claudia


Buongiorno


Il Filo Dall'Alto

In un radioso mattino di settembre un piccolo ragno giallo decise di costruire la sua tela. Girovagò a lungo ai margini del bosco, salì su un alto albero, poi si calò giù attaccandosi al suo filo lucente e si posò su una siepe spinosa. Lì cominciò a costruire la sua tela lasciando che il filo, lungo il quale era disceso, reggesse il lembo superiore di tutto l’impianto. Era un’opera bella e grande che si slanciava verso l’alto, e quasi scompariva nell’azzurro del cielo. Passavano i giorni e il ragnetto diventava grande. Quando le mosche scarseggiavano si vedeva costretto ad ampliare la tela; e questo gli era possibile proprio grazie a quel filo che scendeva dall’alto, del quale non si riusciva a vedere la fine. Una mattina il nostro amico, vuoi per il freddo della notte, vuoi soprattutto per la fame arretrata, si svegliò di pessimo umore e così, di punto in bianco, decise di fare un giro d’ispezione sulla tela: controllò ogni angolo, tirò ogni filo, rimise tutto in ordine, finché notò nella parte superiore della rete un filo teso verso l’alto di cui non ricordava la funzione e nemmeno l’esistenza. Di tutti gli altri fili conosceva l’importanza, i punti di snodo, i ramoscelli dove erano stati fissati; ma quel filo inesplicabile non andava da nessuna parte. Il ragno cercò di osservare da ogni angolatura, si rizzò sulle zampette, guardò con tutti i suoi occhi... ma non riuscì a capire dove andasse a finire. «A cosa serve questo stupido filo... » disse il ragno, «via i fili inutili!». Un colpo di mandibole e... patatrac!, tutto gli rovinò addosso. Aveva dimenticato che, un lontano mattino di settembre, lui stesso era sceso giù da quel filo, e da lì aveva iniziato a tessere la sua tela. Ora, invece, si trovava a giacere sulle foglie della siepe spinosa, imprigionato nella sua stessa rete divenuta ormai un piccolo, umido cencio. Era bastato un solo istante per distruggere una magnifica opera e soltanto perché non era riuscito a capire l’importanza di quel “filo dall’alto”. (Da una novella di Johannes Jørgensen)

Fonte Frate Indovino

Il Vaso Incrinato

C’era una volta, in una regione della Cina, un portatore d’acqua che si guadagnava da vivere trasportando il prezioso elemento dalla lontana sorgente al villaggio. Due volte al giorno portava il suo carico in due grandi vasi appesi alle estremità di un’asta di legno poggiata trasversalmente sulle sue spalle. Il vaso che gli pendeva sulla sinistra era intatto e arrivava sempre pieno al villaggio, mentre quello di destra aveva una piccola incrinatura e perdeva un po’ di acqua. Purtroppo l’uomo non aveva di che comperarsi un vaso nuovo, così la faccenda andò avanti per anni. Un giorno, però, il vaso incrinato prese la parola e disse al portatore: «Sono davvero mortificato, credimi. Perdo l’acqua che dovrei conservare. Ti chiedo perdono. Mi vergogno della mia imperfezione». Il portatore guardò il recipiente, lo accarezzò amabilmente e gli rispose: «Al nostro prossimo viaggio, lungo il tragitto, guarda dalla tua parte della strada». «E cosa vedrò...», chiese il vaso. «Vedrai che meravigliosa scia di fiori sono nati lungo la via, grazie all’acqua che non sei riuscito a trattenere a causa della tua imperfezione». (Da un’antica leggenda cinese)

Fonte Frate Indovino

giovedì 9 ottobre 2014

Buonanotte da Paperino il Mitico Donald Duck



 
 











Fotografia di Claudia

Ogni giorno mi emoziono scatto dopo scatto la Fotografia è diventata una passione che ogni giorno esce dal cuore quando sto per scattare l'emozione e la sensazione che quello che sto facendo è meraviglioso perché è costruito con le mie mani dentro una foto ci sono io e basta e in quel momento provo momenti unici  e ammirarle non ha prezzo Claudia

Riflessi..

martedì 7 ottobre 2014

Il Grillo e la Libellula

In mezzo alla savana viveva un grillo: era un grande musicista.
Molti venivano ad ascoltare i suoi concer­ti: eserciti di formiche, scarabei vestiti di ver­de, tenere coccinelle, vivaci moscerini... pure i rospi! Tutti erano disposti a percorrere lun­ghe distanze per assistere a quelle melodiche rappresentazioni.
Tuttavia, al di là degli applausi, il grillo si sentiva solo e viveva sempre rinchiuso nella sua tana, dove creava i suoi capolavori.
Una sera, durante uno degli innumerevoli concerti del grillo, una libellula più bella del­le altre si sedette in prima fila; quel concerto fu giudicato, all'unanimità, il migliore!
La libellula ritornò spesso ad ascoltare quella musica, di giorno in giorno sempre più bella. Persino i rospi si lasciavano commuo­vere da quelle affascinanti melodie!
Fu così che il grillo cambiò vita: cominciò a uscire più spesso, a visitare i suoi amici.
Un giorno, inaspettatamente, incontrò la li­bellula. Timidamente le disse: «Quanto sei bella! » Lei rispose: «E tu suoni divinamente! »
Seduti uno accanto all'altra, vicini ad un termitaio, i due conversarono a lungo:
«Piccolo musicista, ti sei finalmente deciso ad uscire dalla tana e scoprire le meraviglie di questo mondo... Sono felice! Canta per me, bel musicista! »
«Danza per me, splendida libellula... Il mondo sarà meraviglioso finché ci saranno gocce di rugiada sui petali dei fiori, libellule accanto ai ruscelli e grilli per cantare quella rugiada e quei giochi! »
« E io t'insegnerò le mille leggende del ven­to e i giochi del sole sull'acqua; ti farò ascol­tare il suono delle foglie e tu canterai per me! »
«E io canterò per te le canzoni del ruscel­lo; la mia musica avrà la freschezza delle sor­genti e la gioia delle cascate, come un volo di farfalla e un canto di uccelli. E tu danzerai ancora per me... »
Quella sera il grillo diede il suo più bel concerto; si esibì per lei, la più splendida libellu­la dell'universo, del suo meraviglioso universo…

La Leggenda della Ninfea

Molto tempo fa, in un villaggio nascosto nel cuore della foresta, viveva una bellissima fanciulla che si chiamava Laguna.
"Come vorrei toccare anche solo per una volta la luna!" sospirava ogni sera Laguna.
Una notte la luna era cosi grande e cos! luminosa che la fanciulla decise di tentare l'impresa. In silenzio scivolò fuori dal villaggio e raggiunse la sponda del grande lago.
La luna, bianca e luminosa, bassa all'orizzonte, sembrava che sfiorasse danzando la superficie dell'acqua. Lapuna sale sulla sua piccola barca e la corrente la portò proprio là, dove la luna si bagnava.
La fanciulla tese la mano e la sfioro, ma la barca ondeggio; lei cadde in acqua e fu inghiottita dal lago.
La luna, accarezzata dalla mano della fanciulla, si commosse per la sua triste sorte e tramutò Lapuna in un fiore delicato e stupendo, che gli Indios chiamano "Laguna".
L'uomo bianco, venuto da lontano, non conosce questa storia, perciò chiama "Ninfea"quell'incantevole fiore in mezzo ai laghi
.

 

Una Storia Vera - Don Bosco

A principio della trattazione si espone un fatto storico, narrato e comprovato dall'autorità di un grande luminare della Chiesa, San Giovanni Bosco. Nel 1881 il Conte Colle, di Tolone, pregò Don Bosco che andasse a benedire il figlio diciassettenne, Luigi, gravemente infermo. Il Santo si portò dall'ammalato e restò ammirato dell'ingenuità e del candore del giovane; sembrava un altro san Luigi Gonzaga. Dopo circa un mese il Colle ricevette gli ultimi Sacramenti ed il 3 aprile moriva. Prima di spirare, disse ai genitori: Vado in Paradiso; me l'ha detto Don Bosco! Il Santo Educatore scrisse un opuscolo su Luigi Colle, presentandolo quale modello alla gioventù.Iddio permise che Luigi apparisse una ventina di volte a Don Bosco, facendogli conoscere la felicità che egli godeva in Paradiso, Tutto registrò Don Bosco e tutto oggi è pubblicato. Qui riporto i tratti salienti di qualche apparizione, lasciando la penna a Don Bosco.
"Mi apparve Luigi Colle in un mare di luce, bellissimo nell'aspetto, con vesti bianco-rosate e sul petto ricami d'oro, con una collana a vari colori, bianco, nero e rosso; ma con questi tre ve n'erano infiniti altri, da non potersi descrivere. Gli domandai: Perché vieni, caro Luigi?
- Non è necessario che io venga; non ho bisogno di camminare.
- Sei felice?
- Godo perfetta felicità.
- Non ti manca proprio nulla?
- Soltanto la compagnia del babbo e della mamma.
- Perché non ti fai loro vedere?
- E perché vuol sapere quello che Dio ha riservato a se? Ci vuole la permissione di Dio. Se io parlassi a loro, le mie parole, non otterrebbero il medesimo effetto bisogna che queste passino per lei.
- Cosa devo dire ai tuoi genitori?
- Che si facciano precedere dalla luce, e si procaccino amici nel Cielo.-
Dice Don Bosco: Il volto di Luigi era radioso e di una luminosità che cresceva sino ad abbagliare la vista; i suoi lineamenti erano i medesimi che da vivo.
- Dimmi, Luigi: Tu sei morto o vivo?
- Sono vivo.
- Eppure sei morto!
- Il mio corpo è sepolto; ma io vivo.
- Non è il tuo corpo quello che io vedo?
- Non è il mio corpo.
- È il tuo spirito?
- Non è il mio spirito.
- È la tua anima?
- No!
- Cosa è dunque ciò che io vedo?
- È la mia ombra.
- Ma un'ombra come può parlare?
- Per permissione di Dio.
- E l'anima tua dov'è?
- E' presso Dio, sta in Dio e lei non può vederla.
- E tu in che modo vedi noi?
- In Dio si vedono tutte le cose; il passato, il presente e l'avvenire vi si vedono come in uno specchio.
- Che cosa fai in Cielo?
- Dico: " Gloria a Dio! " A Dio si rendono grazie! Grazie a Colui che ci ha creati, a Colui dal quale tutto ha principio! Grazie! Lodi! Alleluia! ... ".
Continua Don Bosco: Luigi prese a magnificare la grandezza delle opere di Dio, parlando in latino: Se si andasse in treno diretto dalla terra al sole, vi s'impiegherebbe non meno di trecentocinquanta anni. Per arrivare poi all'altra parte del sole, vi sarebbe uguale distanza. Ogni nebulosa è cinquanta milioni di volte maggiore del sole, e la sua luce per giungere alla terra impiega dieci milioni di anni. La luce del sole percorre trecentomila chilometri al secondo...
- Basta, basta! - esclamò Don Bosco. La mia mente non ti può più tener dietro.
- Eppure è soltanto il principio della grandezza delle opere di Dio!...-
- Dimmi ancora: Come va che tu sei in Paradiso ed anche qui?
- Più presto della luce e con la rapidità dei pensiero io vengo qui, nella casa dei miei genitori e altrove.
- Dimmi qualche cosa utile ai giovani!
- Bisogna che i fanciulli si comunichino con frequenza. Devi ammetterli presto alla Santa Comunione. Dio vuole che si nutrano della Santa Eucaristia.
- Ma come si fa a comunicarli, quando sono ancora troppo piccoli?
- Dai quattro ai cinque anni si mostri loro la Santa Ostia e preghino Gesù guardandola. I fanciulli devono essere ben compresi di tre cose: amore di Dio, Comunione frequente e amore ai Sacro Cuore di Gesù.
- Prima di lasciarmi, dammi un'altra spiegazione! I tuoi genitori ed io pregammo perché tu non morissi. Perché non fu esaudita la nostra preghiera?
- Fu meglio che io non guarissi.
- Come mai? Avresti fatto opere buone, avresti dato molte consolazioni ai genitori, ti saresti occupato maggiormente a far glorificare Iddio. . .
- Ne è lei ben sicuro ? Pronunziò lei stesso la sentenza, amara per me, amara per i miei genitori, ma tuttavia fu per il mio bene. Quando lei domandava il mio ristabilimento in salute, la Santa Vergine diceva a Gesù: Luigi adesso è mio figlio; lo voglio prendere ora che è mio!
- Quando ci dovremo preparare noi per venire in Paradiso?
- In seguito le darò la spiegazione che desidera... - . L'apparizione cessò.
Quando Don Bosco fece la narrazione di tutto ai Conti Colle, osservò: È' indicibile la bellezza degli ornamenti che rivestivano la persona di Luigi. La sola corona che gli cingeva la fronte, avrebbe richiesto non giorni o mesi, ma anni per esaminarla particolarmente, divenendo sempre più brillante e dilatandosi a misura che la si contemplava. -
La Contessa Colle prese appunti sulla narrazione avuta ed aggiunse: -don Bosco era commosso quando parlava ed i suoi occhi si bagnavano di lacrime. -