Il tema è la città ed in particolare la rappresentazione delle forme e dei colori che possano tradurre sogni ed ambizioni di grandezza di chi vive e costruisce questi luoghi. Luca Molinari racconta il lavoro di Velasco:
(…) sembra trasparire un interrogarsi stupito sulla bellezza struggente di questi monumenti involontari all’ambizione dell’uomo che stanno lentamente tornando a diven- tare frammenti di nuova Natura, o semplicemente rovine di alcuni dei tanti mondi di vite e civiltà che abbiamo consumato nella nostra Storia.
L’uomo è scomparso da tempo, e l’unico presente è l’autore che osserva e rappresenta; mentre le case, i fortilizi, le strutture d’ingegneria, i grandi monumenti pubblici che un tem- po accoglievano la vita di migliaia di persone sono fissati in una dimensione materica e co- loristica sospesa in una lenta metamorfosi, lenta ma inesorabile nel suo diventare nuova Natura, frammento di un processo in profonda e instabile trasformazione che la porterà a essere altro da sé.
(…) Il punto è che noi sappiamo pochissimo di un mondo cresciuto troppo in fretta e in ma- niera eccessivamente frantumata per essere conosciuto. In una dimensione in cui sembra che con la Rete abbiamo il controllo di ogni elemento, ci ritroviamo a essere, invece, come quei viaggiatori che tra il XVI e XIX secolo andarono alla scoperta di mondi ignoti e riporta- rono nella vecchia Europa immagini e storie impensabili. Il Sublime nasce anche da questa dimensione e dalla sensazione che il mondo conosciuto stesse diventando troppo grande per noi. Oggi ci ritroviamo a vivere esperienze simili nel riscoprire tutti quei manufatti e quel- le trasformazioni che ci riempiono di stupore e di paura, e cerchiamo insieme strumenti per registrare quanto scopriamo perché torni nella nostra vita e diventi conoscenza condivisa.
La mostra verrà inaugurata oggi alla Triennale di Milano e resterà allestita fino al 1 settembre.















Fonte Il Post
Foto Ingrandite
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