L’idea del pulmino venne nel 1946 a Ben Pon, un importatore olandese della Volkswagen: mentre visitava gli stabilimenti tedeschi a Wolfsburg notò un Maggiolino, prodotto sempre dall’azienda tedesca, modificato per trasportare i materiali pesanti. Pon abbozzò così lo schizzo di un pulmino partendo da un Maggiolino: il posto del guidatore era molto spostato in avanti e il pulmino poteva trasportare fino a 690 chili. Dopo tre anni il progetto andò in produzione e nel novembre del 1949 ne fu assemblato il primo modello, soprannominato Splittie perché il parabrezza era suddiviso in due parti. Nel 1951 ne fu realizzato un nuovo modello con il serbatoio posizionato davanti al cambio, la ruota di scorta dietro al sedile anteriore e un portellone posteriore, tutti elementi che furono mantenuti fino al 1967. Dal 1967 al 1979 Volkswagen realizzò più di due milioni della nuova versione di T2, che avevano invece il parabrezza unito. In quegli anni i T2 si diffusero moltissimo, soprattutto negli Stati Uniti dov’erano diventati una delle vetture preferite dei giovani e degli hippie: era molto facile ribaltare i sedili, usandolo così per fare viaggi lunghi, e trasportare oggetti grandi e larghi come surf, strumenti musicali o semplicemente stipare molta gente, motivo per cui diventarono presto uno dei simboli della cultura “on the road”. Grazie alla sua fama e diffusione, il T2 ha anche numerosi nomignoli che cambiano da paese a paese. “Kombi” deriva dalla parola tedesca Kombinationskraftwagen, che vuol dire station wagon; in Germania è chiamato anche “Bulli”, in Danimarca “Rugbrød”, negli Stati Uniti e in Regno Unito “Transporter”, in Olanda “Clipper”. I T2 sono stati utilizzati anche come furgoni della polizia tedesca, ambulanze, pilotina per gli aeroporti; compaiono in migliaia di foto, copertine di dischi e film e serie tv, da Little Miss Sunshine a Lost, dove un T2 fu protagonista di una scena memorabile.
Fonte Il Post
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