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venerdì 13 settembre 2013
Voyager 1 è oltre il sistema solare - Foto Video
Giovedì 12 settembre a Pasadena, in California, la NASA
ha annunciato
che la sua sonda spaziale Voyager 1 ha superato – un anno fa – la bolla di gas caldi prodotta dal Sole ed è entrata nello spazio interstellare (lo spazio tra le stelle). Semplificando, si può dire che Voyager 1 ha lasciato il sistema solare, anche se sostenerlo esattamente è impossibile perché il punto in cui termina il sistema solare e inizia lo spazio interstellare non è definito con precisione. Voyager 1 è comunque l’oggetto creato dall’uomo ad avere raggiunto la maggiore distanza dalla Terra: si trova a 19 miliardi di chilometri e i suoi messaggi radio impiegano 17 ore prima di raggiungere il nostro pianeta ed essere captati dalla NASA.
Voyager 1 fu lanciata nel 1977 con l’obiettivo di studiare le caratteristiche dei pianeti esterni, cioè quelli con una distanza dal Sole maggiore rispetto a quella della Terra. La sonda ha poi proseguito il suo viaggio e, soprattutto, ha continuato a inviare segnali. Negli ultimi tempi i sensori di Voyager 1 avevano iniziato a rilevare che l’ambiente intorno stava cambiando. Analizzando due serie di dati raccolte tra aprile e maggio di quest’anno e tra ottobre e novembre del 2012, i ricercatori guidati da Don Gurnett della University of Iowa hanno concluso che Voyager 1 aveva superato la grande bolla di gas caldi che il Sole proietta nel nostro sistema solare.
Secondo la ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica
Science
, Voyager 1 ha raggiunto lo spazio interstellare il 25 agosto del 2012. All’epoca si trovava a 121 unità astronomiche di distanza, cioè 121 volte la distanza che separa la Terra dal Sole. La sonda si muove a quasi 17 chilometri al secondo e si stima che dovrà viaggiare almeno per 40mila anni prima di essere sotto l’influenza di una nuova stella. Ora si trova in una zona dove non è quasi più condizionata dai materiali emessi dal Sole e al tempo stesso non può essere condizionata da un’altra stella.
Voyager 1 pesa 722 chilogrammi e da 36 anni e 7 giorni funziona grazie a una serie di dispositivi con capacità di calcolo molto inferiori a quelle dei cellulari che usiamo ogni giorno. La sonda fu lanciata un paio di settimane dopo il lancio di Voyager 2, ancora in viaggio nello spazio, ma con una velocità inferiore rispetto alla sua sonda sorella e l’unica ad avere compiuto rilevazioni nelle vicinanze dei pianeti Urano e Nettuno. Entrambe le sonde trasportano una copia del “Voyager Golden Record”, un disco per grammofono che contiene suoni e immagini che illustrano le diverse varietà di culture e di vita della Terra. Fu ideato come possibile mezzo di comunicazione con forme di vita extraterrestri o come messaggio per la specie umana del futuro, ma ha principalmente valore simbolico.
I ricercatori cercheranno nei prossimi anni di ottenere quante più informazioni possibili da Voyager 1, sapendo comunque che la sonda non continuerà a lungo a inviare segnali. Si stima che le sue batterie al plutonio si esauriranno definitivamente entro una decina di anni. Ma fino al momento in cui interromperà le trasmissioni, i ricercatori potranno ottenere dati sulla nuova regione di spazio che sta esplorando, generata dall’esplosione di grandi stelle milioni di anni fa.
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