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lunedì 25 agosto 2014

Il fiore triste

Il giardino era pieno di fiori dai colori piu' disparati. Erano alti, bassi, grandi, piccoli, belli, spinosi, profumati, meno profumati. Tra loro uno sembrava diverso dagli altri. Aveva un aspetto da fiore, ma non era altrettanto luminoso, non profumava, e, invece, di essere rivolto verso il sole, era chino sul terreno. Passava il tempo immerso nei suoi pensieri. Tutti gli altri non si curavano di lui. Anzi, i piu' lo schernivano perchè era triste e non partecipava alla loro immensa gioia per la bellezza del sole che splendeva. Un giorno passò di lì un giovane. Era vestito con abiti chiari e rideva. Sembrava felice, ma vedendo il piccolo fiore piegato si fermo' a sedere accanto a lui e inizio' a guardarlo senza dire nulla.
Il fiore, spazientito perchè si sentiva tanto osservato, lo guardò di traverso e gli chiese che cosa avesse tanto da fissarlo. Voleva solo essere lasciato in pace. Solo con il suo dolore.
Il giovane, invece, lo accarezzò con tenerezza.
- Perchè sei triste? - gli chiese.
Il fiore fu sorpreso da quel gesto e ,lo guardò meglio.
Un altro fiore, una magnifica rosa rossa, che era li accanto, aveva udito tutta la conversazione e si intromise.
- Non vedi quanto è misero? Non ha la mia bellezza. -. E la rosa si mostrò in tutta la sua magnificenza. Le gocce di ruggiada brillarono sui petali restituendone lo splendore.
Il giovane la guardò sempre sorridendo e poi disse: - E' vero, tu sei molto bella. Ma la tua bellezza è solo un riflesso del sole che splende su di te. Non nasce dal tuo cuore. Tant' è vero che non hai compassione di questo tuo simile.-. E indico' il piccolo fiore piegato in due, ancora piu' annichilito dalle parole di lei.
La rosa, offesa, stava per urlare dalla rabbia, quando un fiore di ciliegio, dall'alto del ramo sopra di loro, si sentì in dovere di intervenire. - Non so chi tu sia, ma chi sei per giudicarla? Noi guardiamo ogni giorno alla bellezza del creato e allo splendore del sole che e' su di noi. Non ci curiamo delle piccole cose che sono sotto di noi. Figuriamoci, di quel piccolo fiore inutile che se ne sta alla nostra ombra. Non possiamo di certo guardare in basso. -.
Un girasole che aveva udito tutto disse: - Ha ragione, come potrebbe essere altrimenti? Io stesso non posso fare a meno di seguire il percorso del Sole, da quando nasce la mattina a quando scompare la sera. Come potrei accorgermi di una simile nullità? - e indico' il fiore appassito. -. Il giovane sembrò improvvisamente rattristato da questi discorsi. Il sorriso scomparve dal suo volto e fu come se tutto il creato rispondesse al suo umore. Il Sole fu coperto da una nube e il cielo da azzurro che era si oscurò.
- Possibile che non vi rendiate conto di ciò che dite? Questo piccolo bulbo non e' ancora un fiore vero e proprio, e' solo il seme del fiore che sarà. Un giorno sboccierà e sarà il più bel fiore che abbiate mai visto. Un fiore esotico e raro. -.
Poi si rivolse al piccolo bulbo e gli disse: - Tu non dovresti essere cosi' triste. Hai tutto per essere felice. Il sole splende ogni giorno sopra di te e la terra ti nutre affinchè un giorno tu possa essere accettato da quelli che ora ti disprezzano. Tu sarai la stella piu' luminosa di questo giardino perche' il dolore ti avra' nutrito e reso più profondo e la tua bellezza nascerà dalla tua anima. Ma non piangerti più addosso e sorridi rivolto al sole. - E alzo' una mano verso l'astro luminoso che sembro' ascoltarlo e un raggio illuminò il triste bulbo che all'improvviso incomincio' a sollevarsi.
Egli trovò finalmente la forza di credere in se stesso, smise di piangere e si trasformo' in una meravigliosa orchidea variegata di colori.
Tutto il giardino rimase stupito di questo fenomeno e guardo' il giovane con rinnovato interesse. L'orchidea, che ora aveva un nome tra i nomi, gli chiese: - Ma tu chi sei. Perchè sei stato così gentile con me? -.
L'altro tornò a sorridere ancora.
- Piccolo fiore, io sono L'Arcangelo Michele e ogni ingiustizia o inganno che avviene su questa terra mi rende triste in un modo che non puoi nemmeno immaginare. I fiori, cosi' come tutti gli altri esseri, non dovrebbero mai odiarsi o giudicarsi, non dovrebbero mai, ma dico mai, essere cattivi gli uni con gli altri, non dovrebbero mai ergersi sopra la giustizia di Dio.
Ma il peccato più grande che tu stavi commettendo era credere che non fossi amato. Per quanto uno sia brutto, cattivo o sia pieno di sbagli il suo cammino, Dio lo ama. Lo corregge, ma lo ama. Sempre. Nessuno è escluso dal giardino di Dio se non è egli stesso a escludersi. -. E con una mano indico' tutto cio' che era. L'orchidea non seppe cosa rispondere. Si vergognava del suo comportamento. Ma non sapeva come rimediare.
- Piccolo fiore... Si tu sei ancora piccolo... C'e' un solo modo per rimediare. -.
L'altra lentamente alzò lo sguardo.
- Ringrazia ogni giorno per ciò che hai e con ciò che sei rendi migliore ogni tua giornata vivendo con amore e semplicità ogni cosa che fai. -.
L'orchidea allora gli sorrise e, poichè ora cominciava a possedere una nuova consapevolezza, si voltò verso il Sole ringraziandolo in cuor suo del suo calore. -. Da allora in poi quell'orchidea fu il fiore piu' bello, e profumato del giardino di Dio
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