Grazie alla grande quantità di informazioni raccolte negli ultimi mesi dal telescopio spaziale, i ricercatori hanno potuto approfondire le loro conoscenze sulle caratteristiche medie dei sistemi solari diversi dal nostro. Si stima che buona parte delle stelle nella nostra galassia, la Via Lattea, abbiano almeno un pianeta che orbita loro intorno. Questa condizione aumenta di molto la probabilità che là fuori ci sia un pianeta con caratteristiche simili al nostro, in orbita intorno a un suo sole.
Grazie a Kepler e in tre anni di lavoro sono stati identificati complessivamente 3.538 nuovi possibili pianeti. L’aumento più significativo ha riguardato la scoperta di corpi celesti con dimensioni comparabili a quelle della Terra. Scoprire i pianeti fuori dal nostro sistema solare non è semplice. Per farlo, le strumentazioni di Kepler misurano le variazioni nell’intensità luminosa delle stelle, oscillazioni che sono dovute al passaggio dei pianeti che orbitano loro intorno. Di solito dopo tre passaggi davanti alla stella che si sta osservando i ricercatori mettono insieme i segnali rilevati e stabiliscono l’esistenza o meno di un pianeta non ancora scoperto. La missione ha l’obiettivo di misurare variazioni di luminosità in un campo di oltre 150 mila stelle.
Una recente analisi, realizzata su base statistica sfruttando le informazioni fornite da Kepler, ha ipotizzato che una stella su cinque simile al nostro Sole ospiti un pianeta fino a due volte più grande della Terra in orbita in una zona abitabile. Il telescopio spaziale ha anche consentito di ottenere nuovi dati molto importanti per lo studio del funzionamento interno delle stelle. Missione Kepler
Nasa
Fonte Il Post
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