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lunedì 19 maggio 2014

Doodle di Google - Il Cubo di Rubik e chi l’ha inventato - Video

Il cubo di Rubik è uno dei rompicapi più famosi al mondo, finito nelle mani di centinaia di milioni di persone da quando fu inventato 40 anni fa dal professore di architettura ungherese Ernő Rubik. Il gioco, che consiste nel riordinare le facce colorate del cubo in modo che su ognuna ci sia un solo colore, ebbe il suo momento di massimo successo negli anni Ottanta, ma ancora oggi continua a essere abbastanza popolare e usato per sfide a cronometro dove i partecipanti devono risolvere il cubo di Rubik in pochi secondi.
Nel 1974 Rubik insegnava design degli interni presso l’Accademia di arti applicate di Budapest e durante la preparazione di una lezione gli venne in mente il meccanismo del cubo. Rubik voleva creare un sistema che permettesse di muovere sezioni indipendenti di un cubo, senza doverlo per forza smontare e rimontare ogni volta. Trovò la soluzione realizzando un cubo le cui facce erano formate da sezioni diverse, agganciate al centro da un meccanismo interno, che potevano essere mischiate tra loro. Solo quando scompose il cubo la prima volta e cercò poi di ricomporlo Rubik si rese conto di avere inventato un rompicapo.
Il primo brevetto per il cubo di Rubik fu registrato nel 1975 in Ungheria, con il nome “Cubo Magico”, ma furono necessari due anni prima che fosse messo in produzione e venduto nei negozi di Budapest. Valutato il successo del cubo, nel 1979 la società di giocattoli statunitense Ideal propose a Rubik di vendere la sua invenzione in tutto il mondo. L’anno seguente nelle principali fiere di giocattoli in Europa e Stati Uniti fu presentato il “Cubo Magico”, che suscitò moto interesse. La produzione fu avviata su larga scala e il giocattolo fu rinominato da Ideal “cubo di Rubik”, nome ritenuto meno generico del precedente.
Con il successo arrivarono anche diverse cause legali per Ideal, promosse per lo più da altri inventori che prima di Rubik avevano realizzato rompicapi simili al suo. Nei primi anni Ottanta, Ernő Rubik cercò di mettere al sicuro la sua invenzione facendo domanda per una nuova serie di brevetti, questa volta negli Stati Uniti. La paternità del meccanismo alla base del cubo di Rubik gli fu riconosciuta nel marzo del 1983. Da allora diverse società hanno comunque prodotto imitazioni e varianti del classico cubo di Rubik, senza incorrere in particolari problemi dal punto di vista legale.
Il lato di ogni faccia del cubo di Rubik classico misura poco meno di 6 centimetri. Il giocattolo è costituito da una serie di cubetti di plastica, ognuno dei quali ha un perno su uno spigolo, che serve per essere agganciato agli altri attraverso un meccanismo centrale. Questo sistema permette di spostare i cubetti, con facciate di diversi colori, lungo due assi e di creare quindi diverse combinazioni. In tutto ce ne sono 43.252.003.274.489.856.000.
Il cubo di Rubik può essere risolto in diversi modi. Quello più semplice, ma non necessariamente più breve, prevede che si proceda a risolverlo strato per strato. Il metodo prevede 7 diversi passaggi: croce, angoli, primo strato, secondo strato, orientamento spigolo, orientamento angoli, permutazione spigoli, permutazione angoli. Online a partire da Wikipedia si trovano le istruzioni da seguire per risolvere il rompicapo, e una volta entrati nell’ottica è meno complicato di quanto possa sembrare.
Altri sistemi per risolvere il cubo di Rubik sono molto più veloci, ma richiedono qualche abilità in più e un discreto allenamento. Il detentore dell’attuale record per la risoluzione più rapida del rompicapo è l’olandese Mats Valk, che ha risolto il cubo di Rubik in 5,55 secondi. Ci sono comunque altri detentori di record per alcune varianti sul tema per la soluzione del Cubo: con una mano sola (9,03 secondi); con i piedi (27,93 secondi); con una benda sugli occhi (23,80 secondi); con un robot (3,25 secondi). Doodle di Google

Fonte Il Post

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